L'allievo
Sono un allievo della Thomasschule di Lipsia e tra noi studenti c’è molta curiosità sul Cantor che è stato nominato qualche mese fa. Se ne parla molto bene: è uno dei migliori organisti della Germania e c’è chi ne dice grandi cose anche come compositore, nonostante altri lo trovino antiquato o ritengano che voglia fare un po’ troppo di testa sua. Secondo voci che ci sono giunte dai suoi precedenti incarichi a Cöthen e Weimar, pare che questo Bach non abbia un carattere facile: secondo alcuni è davvero intrattabile, per altri è solo molto esigente. A me pare che Herr Bach voglia semplicemente che la musica da chiesa sia realizzata al meglio e negli ultimi mesi sta avanzando diverse richieste alle autorità cittadine per ottenere le risorse necessarie per fare della buona musica. A noi musicisti, anche se siamo molto giovani, chiede una grande concentrazione: vuole che impariamo tanta musica in poco tempo, e che ne rendiamo il significato teologico più profondo.
Nel corso della settimana abbiamo spesso lezione con il Cantor: ci insegna diverse materie (latino compreso, anche se ha deciso di “cederlo” a qualcun altro!) e segue la nostra formazione musicale a scuola e in chiesa. L’agenda è davvero piena! Ogni domenica dobbiamo assicurare la musica nelle quattro chiese della città, a partire dalla Thomaskirche e dalla Nikolaikirche. Per questo motivo, Herr Bach deve coordinare più cori e preparare una nuova Cantata alla settimana, e questo lavoro non fa che aumentare se si aggiungono altre festività, o se ci chiedono di cantare per funerali o matrimoni…
Gli unici momenti di pausa apparente sono quelli che precedono la Pasqua e il Natale. Ora siamo in Quaresima e infatti è un periodo relativamente tranquillo, ma ci stiamo preparando al grande carico di lavoro della Settimana Santa e della Pasqua, le cui celebrazioni sono tradizionalmente accompagnate da una grande messe di musica. Come se non bastasse, essendo appena stato nominato, il Cantor Bach vuol fare le cose in grande! A Natale ha proposto il suo Magnificat, mentre per la Settimana Santa ha appena messo in musica una Passione sul Vangelo secondo Giovanni.
Qualche giorno fa ci ha chiesto di finire di copiare le parti dei cori, e a noi voci bianche è richiesto uno sforzo davvero sovraumano. Dovremo cantare le parti più acute di soprano e contralto: qui a Lipsia, infatti, alle donne non è concesso cantare in chiesa e vengono sostituite da noi bambini e adolescenti. In particolare, dovremo interpretare sia le turbae che accusano Cristo, sia i corali. Per intenderci, è il coro a impersonare le folle che hanno condannato Gesù e chiedono a Pilato di farlo crocifiggere. Proprio ieri abbiamo provato per la prima volta una fuga complessa e piena di dissonanze in cui si inseguono tra loro le due voci acute e le due più gravi mentre chiedono ossessivamente di crocifiggere Gesù. E non parliamo del coro che segue immediatamente, in cui in maniera concitata si ribadisce che Cristo deve morire perché si è definito “figlio di Dio”...
Dall’altro canto, noi del coro intoniamo i corali, che nella Passione hanno una funzione fondamentale: dando voce ai fedeli, è come se risistemassero l’ordine delle cose e conferissero un senso alla sofferenza di Cristo. In alcuni casi questi sono figurati, e diventano complicatissimi, ma in altri casi rappresentano perle di semplicità.
Con i miei compagni siamo rimasti estasiati dal candore del corale Ach Herr, lass dein’ lieb’ Engelein (Oh Signore, fa che il tuo caro piccolo angelo), con cui il Cantor Bach conclude la sua complessa Passione. É una breve ninna nanna in cui si esorta Dio ad accogliere nel regno dei cieli il Figlio, che dopo tanta asprezza viene ora rappresentato bambino.
Tutti noi siamo molto affezionati a queste melodie, scritte con frasi brevi e in cui strofe del testo si ripetono sulle stesse note. Le abbiamo imparate sin da quando eravamo molto piccoli perché ce le intonavano le nostre mamme e ora il Cantor Bach, che di bambini è sempre stato circondato, ce li fa cantare armonizzati a quattro voci.
Non so se nella vita farò il musicista, ma sono sicuro che tutto questo bagaglio di emozioni e di conoscenze me lo porterò dietro a lungo, anche quando sarò grande.