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Allemanda

Derivata probabilmente dalla bassadanza rinascimentale tedesca, si diffuse rapidamente in Francia, da cui il nome Allemande. Ben presto divenne un caposaldo della "suite" barocca, complice il crescente interesse per il contrappunto e per l'invenzione melodico-armonica da parte dei liutisti francesi e dei virginalisti inglesi, che concorse a una maggior stilizzazione di questa e altre danze.
Sin dalle prime suites secentesche, in Francia l’allemanda si presentava sovente di carattere dolce e fluido. Clavicembalisti come Chambonnières, Louis e François Couperin ne composero di pregevoli. Quelle di autori inglesi (Purcell) e italiani (Frescobaldi e, in seguito, Dall'Abaco) sono generalmente più sviluppate nella polifonia e connotate da una maggior vitalità ritmica.
All’epoca di J.S. Bach, l’allemanda si affermò quale composizione di andamento moderato, di ritmo binario e forma bipartita, con incipit in levare, e caratterizzata da una scrittura omofonica e da una discreta libertà ritmica, “ben composta in stile arpeggiato, piacevole nella sua calma e nel suo ordine” (Mattheson). Come affermava Marpurg, un importante teorico e critico musicale, nell'allemanda “nessuna voce deve emergere più delle altre e spesso esse risultano dallo smembramento di strutture accordali”.
Nel repertorio bachiano le allemande sono incluse nelle Suites Inglesi (BWV 806-811), nelle Suites Francesi (BWV 812-817), nelle due Suites per tastiera BWV 818 e 819, nelle Partite per clavicembalo (BWV 825-830), nella prima e seconda Partita per violino solo (BVW 1002 e 1004) e nelle Suites per violoncello (BWV 1007-1012). Le allemande delle Suites per violoncello, delle Suites inglesi e delle Partite per tastiera sono precedute da una danza – spesso da un preludio – mentre negli altri casi l'allemanda è la danza iniziale. Esempi di allemande – seppur non sempre esplicitati nominalmente – si rinvengono anche nelle Variazioni Goldberg, nelle Cantate e nelle Passioni.
All'interno di questo ampio corpus, è possibile riscontrare una differenza di carattere tra le allemande in stile francese, generalmente di andamento fluido, e quelle nel gusto italiano, di natura più drammatica e ritmicamente più vigorose.

A cura di Riccardo Mussato

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